Con delle bizzarre e monumentali fotografie a colori vivaci, immagini e composizioni suggestive, il fotografo Americano Chris Jordan, denunzia gli effetti della società consumistica improntata ad un frenetico "usa-e-getta", come l'uccello morto, in stato di decomposizione e con la pancia piena zeppa di plastica, che l’uccello ha probabilmente mangiato scambiandolo per cibo!
Ogni immagine ritrae una specifica quantità di qualcosa, montagne di barattoli e bottiglie di plastica, distese di telefonini usati, grovigli di caricatori, cumuli di automobili pressate, ma anche altissime pile di bancali o labirinti di container. Ogni scatto rimanda alle proporzioni gigantesche del consumo di massa ed inevitabilmente conduce ad una riflessione sulle sue conseguenze sia ambientali che culturali.
- "La mia speranza, scrive Jordan, è che le immagini che rappresentano queste quantità possano ottenere un effetto diverso rispetto i numeri grezzi da soli, come ad esempio troviamo quotidianamente in articoli e libri. Il mio desiderio di fondo è di affermare e santificare il ruolo fondamentale dell'individuo in una società che è sempre più enorme, incomprensibile, e travolgente".
Ogni immagine ritrae una specifica quantità di qualcosa, montagne di barattoli e bottiglie di plastica, distese di telefonini usati, grovigli di caricatori, cumuli di automobili pressate, ma anche altissime pile di bancali o labirinti di container. Ogni scatto rimanda alle proporzioni gigantesche del consumo di massa ed inevitabilmente conduce ad una riflessione sulle sue conseguenze sia ambientali che culturali.
- "La mia speranza, scrive Jordan, è che le immagini che rappresentano queste quantità possano ottenere un effetto diverso rispetto i numeri grezzi da soli, come ad esempio troviamo quotidianamente in articoli e libri. Il mio desiderio di fondo è di affermare e santificare il ruolo fondamentale dell'individuo in una società che è sempre più enorme, incomprensibile, e travolgente".